Domenica 7 ottobre, presso l’America dei Boschi di Bra, gli appassionati di moto d’epoca avranno la possibilità di tornare indietro del tempo, proprio a pochi passi da dove era situato lo storico crossodromo.
E’ stata infatti organizzata una mostra dedicata agli amanti del cross vintage, grazie al supporto degli enti locali e di due giovani appassionati, Simone Tibaldi e Matteo Portinaro.
Un tracciato costruito nel 1959 ed inaugurato il 14 maggio 1961, gestito da Giuseppe Mondino, al quale è succeduto Mario Tortone, verso la fine degli anni 70. Una pista che ha ospitato due edizioni del campionato del mondo: la prima nel 1967, con il Mondiale 250, e la seconda nel 1979, dove fu nuovamente la quarto di litro ad essere protagonista. Oltre a questi due eventi di spicco, il crossodromo piemontese ha ospitato anche due edizioni del Mondiale Sidecarcross, nel 1982 e 1986.
Un tracciato formato da un salitone che incuteva timore al solo sguardo, al quale seguiva, verso il finire del tracciato, un discesone mozzafiato, che esclusivamente i migliori sapevano affrontare senza esitazioni ed in piena velocità. Qui hanno gareggiato campioni nostrani e non: da Emilio Ostorero, Giuseppe Cavallero, Maurizio Dolce e Michele Rinaldi, passando per gli stranieri Roger De Coster, Joel Robert, Hakan Carlqvist, Georges Jobè, Trampas Parker e Stefan Everts. Uno dei migliori interpreti del tracciato cuneese è stato Alex Puzar, che proprio a Bra ha mosso i primi passi della sua carriera.
Non sono comunque da dimenticare le celebri competizioni a livello internazionale che hanno impreziosito la storia di questo impianto, come il “Supermotocross”, la “Silver Cup” o il celebre “Golden Trophy”, quest’ultimo svolto sulla pista indoor ricavata di fianco all’impianto. Innumerevoli anche le edizioni dei campionati nazionali, dove i migliori piloti azzurri si sono affrontati in varie occasioni, regalando in ogni circostanza emozioni a non finire al folto pubblico presente.
Stefano Inguscio, ex pilota che negli anni 80 ha ben figurato a livello nazionale, ci ha lasciato il suo pensiero sulla pista, sotto il profilo tecnico: “All’America dei Boschi ho imparato ad andare in moto. C’erano curve con e senza appoggio, in contropendenza, strette, larghe ed anche uno dei salti più difficili che abbia mai affrontato nel corso della carriera. Il discesone che precedeva l’arrivo aveva uno scalino. Ciò ti costringeva a saltarlo o a scendere a piedi come ho fatto io la prima volta. Una volta affrontato, non ho mai più avuto problemi con nessun altro tipo di salto in discesa.”
Con l’avvento del nuovo millennio, il tracciato è stato chiuso, secondo un copione già visto con troppa frequenza nel nostro paese. Anche se la pista è venuta meno, la memoria dei tanti appassionati che su questa pista hanno assistito a gare epiche è rimasta viva. L’esposizione che andrà in scena nella giornata di domenica sarà quindi la giusta occasione per sentire di nuovo il rumore delle moto a 2T, quelle che hanno marcato a fuoco la storia del cross. Dalla Maico, al CZ, al Puch, passando per le giapponesi Kawasaki, Honda e Yamaha, si potranno visionare i migliori marchi del cross vintage. Una giornata da non perdere per tutti i sostenitori del motocross d’un tempo.
Articolo by Matteo Portinaro
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