Prosegue il viaggio di avvicinamento verso i 50 anni di Alex Puzar. Quest’oggi è il turno di Riccardo Boschi, che nel biennio 2009/2010 supportò il piemontese nell’esperienza al Mondiale Veteran.
Un’avventura vissuta con intensità e passione, conclusa purtroppo con la terribile caduta del piemontese durante i test precampionato sul tracciato di Torricella Sissa. Un brutto volo che fece spaventare non poco gli appassionati e tutte le persone da sempre vicine al campione di Ceva. Questo è il ricordo di quel periodo lasciatoci del Team Manager toscano:
“Come nacque l’idea di tentare l’avventura nel Mondiale Veteran?”
“Tutto partì da Alex: io in quegli anni gestivo un Team con moto Honda. Lui mi chiese se potevo fornirgli un aiuto nelle gare del Veteran. Data la grande amicizia che ci lega da tempo, non esitai a dirgli che sarei stato a sua disposizione e così da lì prese forma il tutto.
“C’è un episodio significativo vissuto con Alex che ti torna alla mente con piacere?“
“Con lui ho trascorso molti bei momenti. Ad esempio, ricordo che dopo la felice esperienza con la Honda, nel 2010 passai a gestire il Team Aprilia. Insieme decidemmo di provarci anche con quella moto. Mancava solo una settimana al via della prova d’esordio e Alex era velocissimo, tanto da registrare dei tempi addirittura migliori rispetto a quelli di tanti piloti che prendevano parte al Mondiale MX1. Un dato che offriva da solo la misura di quanto fosse in forma in quel momento. Purtroppo, però, quell’incidente patito il 1 aprile 2010 mandò tutto in frantumi. Sono sicuro che senza quell’episodio sfortunato avrebbe lottato per le posizioni di vertice.“
“Un tuo pensiero su Alex, sia sotto il profilo professionale che umano.“
“E’ molto puntiglioso, inoltre riesce a spiegare esattamente quali sono i punti forti e quelli su cui c’è da lavorare di più sulla moto, al contrario di tanti giovani d’oggi che salgono in sella e non sanno nemmeno lasciare un’impressione sul comportamento del mezzo meccanico. Senza infortuni e se ci avesse creduto di più in certi momenti della sua carriera, sono sicuro che Alex avrebbe ottenuto molto di più. Posso comunque affermare che è stato uno dei piloti con cui ho lavorato meglio. “
Articolo by Matteo Portinaro
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