Un altro bell’articolo del nostro amico Matteo Portinaro che ripercorre la storia degli ‘olandesi volanti’, tutti quei piloti che hanno fatto la storia del Motocross olandese dagli anni ’80 sino ad oggi.
Non siamo ancora giunti al termine della prima metà della stagione che già il Mondiale della classe MXGP sembra aver trovato il suo dominatore. Doveva essere l’anno del grande duello tra il nostro Tony Cairoli e l’olandese Jeffrey Herlings, ma fino a questo momento, grazie ad un incredibile score di 12 vittorie sulle 16 fino ad ora disputate, il tre volte iridato della classe MX2 ha dimostrato di avere una marcia in più degli altri. Ovviamente tutto è ancora in gioco, specie se si considera che il campionato del mondo prevede ancora ben 12 prove da disputare, ma questo avvio fa presagire un dominio che potrebbe placare le aspirazioni di Cairoli verso la conquista dell’atteso decimo titolo in carriera.
Abbiamo fatto un nuovo viaggio a ritroso nel tempo, per ricordare la storia del movimento crossistico olandese, che dagli anni ’80 in poi ha offerto a questo sport una schiera di campioni che ancora oggi vengono celebrati e ricordati con piacere e nostalgia.
Il primo successo è datato 1984, sulla pista di Dalecin (nell’allora Cecoslovacchia): una vittoria di squadra, ottenuta nell’ultima edizione della “Coppa delle Nazioni” (competizione riservata solo alla classe 125), dove il team capitanato dall’esperto Kees Van Der Ven ottenne il trionfo, nonostante due successi di manche del neo campione della ottavo di litro, il parmense Michele Rinaldi.
Proprio Van Der Ven, alfiere per molte stagioni della KTM, è stato uno dei principali protagonisti della scuola “orange”, seppur non abbia mai conquistato un alloro mondiale. Dimostrò fin dagli esordi di essere un pilota molto duttile, cogliendo successi sia con le piccole 125 che con le grosse 500. Per ben 5 stagioni consecutive ottenne il podio finale in un campionato del mondo: dapprima nella quarto di litro e successivamente nella 125, dove nel 1984 rimase anche in vetta alla classifica per alcuni GP, prima che un infortunio lo escludesse dalla lotta per il titolo. La continuità di rendimento gli permise di giungere nella top 3 in ognuna delle tre cilindrate, senza tuttavia riuscire mai a piazzare la zampata vincente.
Dave Strijbos invece regalò al suo paese il primo titolo nella storia del motocross. Dopo averlo sfiorato nel 1985, nella stagione successiva si laureò campione della ottavo di litro, in sella alla Cagiva. In carriera ottenne per ben quattro volte la piazza d’onore finale nel campionato della classe 125, venendo sconfitto in molte circostanze per un’inezia. Nel biennio 1987/1988 duellò prima con il connazionale Van Den Berk e poi nella stagione seguente con il transalpino Jean Michel Bayle, perdendo in entrambi i casi l’iride all’ultima manche. Così come Van Der Ven, anche lui poteva vantare su una costanza di risultati a dir poco invidiabile, ma peccò di carattere e forza psicologica in più di un’occasione, come dimostrano le sconfitte citate pocanzi.
Gert Jan Van Doorn fu un altro dei maggiori esponenti della scuola olandese a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Fu protagonista di un ottimo “Motocross Delle Nazioni” nel 1985, quando sul tracciato tedesco di Gaildorf ottenne il secondo posto assoluto (in squadra con Van Der Ven e Strijbos), giungendo alle spalle solo dell’inarrivabile squadrone Usa, composto da Lechien, Ward e Bailey. Fu per due volte consecutive terzo nel mondiale classe 250, nel biennio 1985/1986 e per svariate stagioni rimase ai vertici delle classifiche, peccando sempre di quella determinazione necessaria per poter ambire alla conquista del titolo. Specialista delle grosse cilindrate, ebbe una carriera molto longeva, disputando oltre 15 mondiali e concluse la carriera sperimentando una moto che non ebbe poi successo, la VOR, ma che dimostrò la sua voglia di mettersi ancora in gioco nonostante la non più giovane età.
John Van Den Berk fu protagonista di una clamorosa accoppiata di titoli che nel 1987/1988 lo lanciarono di diritto nella storia del motocross mondiale. Dopo alcune stagioni di apprendistato nella ottavo di litro, nel 1987 fece suo il titolo della classe 125, ripetendosi subito l’anno dopo, al debutto nella quarto di litro, in sella alla Yamaha. Dedito come pochi altri alla cura della preparazione fisica, tanto da trasferirsi nei periodi invernali negli Stati Uniti per affinarla ulteriormente, Van Den Berk fu poi rallentato nelle stagioni seguenti da alcuni problemi fisici, che comunque non gli impedirono di concludere in altre due occasioni al terzo posto nella classifica finale del mondiale 250. Nel 1995 tentò l’avventura nella mezzo litro, nel tentativo di realizzare lo storico tris riuscito in precedenza solo ad Eric Geboers, ma fu una stagione senza grossi squilli, che spense definitivamente le ultime velleità iridate di John.
Prima dell’avvento di Herlings, l’ultimo olandese campione del mondo fu Pedro Tragter. Dopo un buon numero di stagioni trascorse sempre nella top 10 della ottavo di litro, nel 1993 conquistò il titolo al termine di un campionato condotto sempre ad alti livelli, dove collezionò soltanto uno 0 in ben 32 manche. Come per i suoi predecessori, anche per Tragter il punto di forza non risiedeva solo nella bravura sui terreni di casa, ma anche su una continuità di risultati che alla fine gli permisero di conquistare il campionato del mondo.
Successivamente si imposero all’attenzione generale anche altri piloti, quali Remy Van Rees, Marc De Reuver ed Erik Eggens, senza però riuscire ad ottenere i successi raggiunti dai loro predecessori. A livello di risultati di squadra, c’è invece da rimarcare il secondo posto ottenuto tanto nel 2004, tra le mura amiche di Lierop (con il team composto da De Reuver, Eggens e Verhoeven), quanto due anni or sono, a Maggiora, quando Herlings, Coldenhoff e Bogers si videro sfilare via il trofeo in favore della Francia, nel corso dell’ultimo giro della frazione conclusiva.
Con il trascorrere del tempo gli olandesi hanno sfatato il luogo comune che inizialmente li voleva vincenti solo sui tracciati casalinghi, dove imperversa la sabbia, dimostrando di essersi plasmati in piloti veloci ed affidabili su qualsiasi tipologia di tracciato. Con Herlings primo nella classifica della MXGP ed in forma smagliante, Coldenhoff attualmente settimo assoluto ed il giovane Davy Pootjes in nona posizione nella classe MX2, il futuro degli “orange” sembra essere quindi in ottime mani.
Articolo by Matteo Portinaro
Seguiteci sui nostri canali Social ufficiali – Follow US on:
Facebook: https://www.facebook.com/MotoCrossAddictioncom/
Twitter: https://twitter.com/MxAddiction
Instagram: https://www.instagram.com/motocrossaddictioncom/
Google+: https://plus.google.com/b/106509975775967931287/+motocrossaddiction
Youtube: http://www.youtube.com/c/motocrossaddiction
ISSUU: https://issuu.com/motocrossaddiction.com
Tumblr: https://www.tumblr.com/blog/motocrossaddiction
[frontpage_news widget=”9993″ name=”Latest News”]