Arsago Seprio, tra ricordi e speranze | MotocrossAddiction.com

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Negli anni 80/90, settembre era il mese che tutti gli appassionati aspettavano con trepidazione. Ad Arsago Seprio andava in scena il tanto atteso Fast Cross, che metteva la ciliegina sulla torta sulla stagione crossistica.

Alessandro Puzar Campionato Italiano 1990 classe 250 Arsago Seprio

Uno spettacolo di prim’ordine, tanto in pista quanto fuori. In gara si potevano ammirare i migliori rappresentanti della scuola europea contro quelli della scuola a stelle e strisce. Un appuntamento atteso non solo dai tifosi, ma anche dagli stessi campioni, che non vedevano l’ora di gareggiare sul tracciato composto da vari tratti in stile Supercross. Alcuni giorni fa, abbiamo avuto l’opportunità di metterci in contatto con Paolo Saporiti, figlio di Giorgio (organizzatore dell’evento), che ci ha raccontato vari episodi di quei magici anni, lasciando aperta una piccola possibilità per il futuro.

“ Che cosa rappresentava per voi il motocross? ”

“Non fu mai un business, ma esclusivamente una passione. All’epoca fummo degli innovatori, dato che molte cose nacquero da noi. Usammo la stessa fantasia che da sempre usiamo nell’ambito del lavoro (la famiglia Saporiti fabbrica mobili, ndr), attuando novità che non erano presenti neanche in altri sport più blasonati, come la Formula Uno o il Motomondiale. La sessione di autografi e le premiazioni sul podio realizzate in un certo stile sono i primi esempi che mi tornano alla mente. All’epoca non c’era internet, eppure facevamo già la prevendita dei biglietti (via posta). Ogni anno realizzavamo qualche piccolo ma sostanziale cambiamento, per fare in modo di catturare l’attenzione del pubblico. Cambiavamo con continuità una porzione del tracciato, grazie alle modifiche apportate dall’americano Chawidzky, colui che ci preparava il disegno della pista.”

Jeremy Mcgrath Fast Cross 1998

“ Quali sono i piloti con il quale avete mantenuto maggiormente i contatti? “

“ Puzar e Johnson sono quelli con cui ancora oggi ci sentiamo e vediamo regolarmente, sono persone di famiglia. Il legame con loro è sempre andato oltre la pista, fin da subito si è formato un rapporto speciale. Con Alex e Ricky non ci siamo mai dovuti soffermare a parlare di ingaggi o altro, venivano sempre perché ci tenevano ad essere presenti, bastava comunicare loro la data dell’evento ed era tutto sistemato. Anche con Stefan Everts abbiamo un bel rapporto. Ci siamo un po’ persi negli ultimi anni, ma quando ci sentiamo è sempre tutto come un tempo. “

“ Siete stati dei precursori in vari ambiti. Avete importato i primi piloti che si esibivano con evoluzioni incredibili in stile freestyle, quando ancora questa disciplina non esisteva. Da cosa nacque la scelta di puntare su di loro? “

“ Ricordo bene che all’inizio, quando andai in Spagna a parlare con Edgar Torronteras, molti furono scettici al riguardo. Avevamo notato che durante la finale c’era uno spazio vuoto in cui il pubblico poteva annoiarsi, aspettando il passaggio del gruppo di testa. I piloti che si esibivano con numeri funambolici non avevano la stessa velocità dei campioni più blasonati, ma anche se concludevano nelle retrovie al pubblico non interessava. Avevamo deciso di inserire di diritto quest’ultimi alla gara conclusiva della giornata, come teste di serie, e in più di una circostanza regalarono momenti davvero spettacolari.“

Edgar Torronteras Fast Cross 1997

“ Come tutti sanno, le cose presero una piega storta con la Federazione Motociclistica Italiana, portandovi alla decisione di chiudere tutto. C’è ancora un po’ di amaro in bocca? ”

“Il dispiacere rimane, perché eravamo una bella e solida realtà. Nel 2000 abbiamo chiuso il Fast Cross con il record di presenze, lasciando questo mondo con un altro bel ricordo. Purtroppo i ben noti attriti con la Federazione ci hanno portato alla decisione di chiudere i battenti, ma fu inevitabile. “

Trampas Parker Campionato Italiano 1990 classe 250 Arsago Seprio

“ Avete qualche rimpianto in particolare? “

“ Sì, due tra tutti: il primo è quello di non essere riusciti a sfruttare le tecnologie moderne, perché sono certo che avremmo potuto fare grandi cose. La seconda è quella di aver avuto sempre degli allarmi pioggia nei giorni della gara, il che non ci ha mai fatto capire il nostro reale potenziale a livello di pubblico. Purtroppo le precipitazioni erano sempre in agguato, anche se fortunatamente non ci furono mai acquazzoni e l’evento si disputò sempre in condizioni di asciutto. “

Jeff Stanton Fast Cross 1992

“ In questi anni avete mai pensato di rientrare nel circus del motocross?”

“ Certo, in particolar modo l’anno prima che riaprisse Maggiora volevamo ritornare, non più ad Arsago Seprio, bensì in un altro posto che sicuramente sarebbe piaciuto. Incontrammo uno dei due soci del Mottaccio del Balmone, ma non volevamo assolutamente creare dualismi con loro e così tutto venne meno. “

“ Riguardo al futuro, ci sono possibili scenari di una nuova apertura? “

“ Posso affermare che al momento c’è un discorso aperto con una persona che si è detta interessata a rilevare l’impianto di Arsago Seprio. Io gli ho offerto la disponibilità a seguirlo come consulente esterno, dato che abbiamo ancora un buon numero di contatti, ma nel caso andasse tutto a buon fine non voglio più avere rapporti in prima persona. “

Nonostante siano passati ben 18 anni dall’ultima edizione, gli appassionati ricordano ancora distintamente le emozioni che solo il Fast Cross riusciva ad offrire. La speranza è quella che, con il tempo, tutto possa ritornare in auge e riprendere vita.

Articolo by Matteo Portinaro