Ieri Jeffrey Herlings ha appreso che l’infortunio al piede non gli permetterà di scendere in pista prima della fine di aprile. Il fenomeno della KTM potrebbe quindi dirottare l’obiettivo verso il National Usa. Un’avventura intrigante che ha scatenato gli animi degli appassionati, affascinati da un ipotetico duello con Eli Tomac.
Nella storia del challenge outdoor americano sono pochissimi gli europei che sono riusciti ad imporsi. Dall’anno della sua fondazione (1972) solo tre piloti del vecchio continente sono stati in grado di strappare un successo in casa degli yankee. Il primo a compiere questa impresa fu Pierre Karsmakers. L’olandese vinse il titolo della classe 500 nel 1973, in sella alla Yamaha. L’anno successivo completò l’opera in terra statunitense andando a vincere il Supercross 250.
Ci vollero un po’ di anni prima che un europeo tornasse a dire la sua negli States. Dopo alcune gare di apprendistato effettuate nel 1989, a partire del 1990 Jean Michel Bayle si trasferì in America alla corte del team Honda. Reduce da due titoli mondiali consecutivi, il francese originario di Manosque colse due secondi posti nell’anno d’esordio, tanto nel National 125 quanto nel Supercross 250. Una stagione di studio che fece da anticamera al capolavoro realizzato nel 1991. Dopo aver dominato nel campionato indoor, fece altrettanto nel challenge outdoor, mettendo la firma sui titoli della 250 e della 500. Nel primo caso sconfisse il compagno di team Jeff Stanton, nel secondo invece si mise alle spalle l’esperto Jeff Ward. Nel 1992 disputò l’ultima stagione nel mondo del motocross: con la testa già rivolta alle gare su strada non fu impeccabile come nella stagione precedente, ma ciò non tolse lustro alle sue numerose vittorie. Un capolavoro entrato negli annali di questo sport.
Dopo varie stagioni dominate dai piloti di casa, arrivò nuovamente un pilota in grado di dare filo da torcere agli americani. Si trattò di Ken Roczen: dopo aver messo le mani sul Mondiale della MX2 nel 2011, il tedesco si trasferì oltreoceano. Nel 2014 e nel 2016 vinse il National 450, precedendo campioni del calibro di Ryan Dungey e Eli Tomac. Nel primo caso il successo arrivò in sella alla KTM, fattore che permise di firmare un trionfo tutto europeo, mentre due anni più tardi il titolo arrivò in sella alla Suzuki. Un doppio successo significativo, maturato con un numero impressionante di affermazioni. I gravi infortuni patiti nelle stagioni seguenti gli hanno impedito di imporsi anche nel Supercross, ma la voglia di apporre il sigillo anche nel campionato indoor non è mutata in Roczen, che sta provando a coronare questo sogno.
Chissà se Jeffrey Herlings alla fine sceglierà questa nuova avventura oltreoceano. Il desiderio di schierarsi per tutto il campionato a fianco dei più forti piloti americani potrebbe essere lo stimolo giusto per raddrizzare una stagione che lo ha visto troppo presto costretto ai box.
Articolo by Matteo Portinaro
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