L’intervista ad Alberto Martinelli, manager di Antonio Cairoli

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Antonio Cairoli è da anni il punto fermo del motocross italiano ed internazionale. Un pilota che nel corso delle stagioni ha saputo spostare sempre più in là il limite, conquistandosi non solo titoli mondiali, ma anche il rispetto e l’ammirazione degli appassionati.

Nel corso del GP del Trentino, abbiamo intervistato una figura a lui molto vicina che nell’ultimo decennio gli ha fatto da spalla, diventando un riferimento per il siciliano. Alberto Martinelli, Manager del nove volte iridato, ci ha raccontato la sua storia, ripercorrendo l’esperienza al fianco del talento di Patti.

Alberto, innanzitutto com’è nata la collaborazione con Antonio?

“Ufficialmente è partito tutto sul finire del 2009. Nell’anno precedente avevo portato varie aziende al Team De Carli; in quel modo nacque il rapporto con la squadra italiana. Dopo pochi mesi, mi chiesero di diventare il Manager di Cairoli. Da lì ha preso forma tutto ciò; uno splendido rapporto che è cresciuto sempre più, giunto al decimo anno di collaborazione”.

Portinaro Martinelli 2019 MXGP of Trentino Pietramurata
Portinaro Martinelli 2019 MXGP of Trentino Pietramurata

 E’ difficile riuscire a non far emergere l’animo del tifoso?

“Sì, non è semplice. Con il tempo ho imparato ad essere sempre più razionale, facendo anche un lavoro su me stesso non indifferente che mi ha permesso di progredire”.

C’è stato un momento in particolare in cui hai capito di aver conquistato la sua fiducia?

“No, è stata una cosa graduale. Con il passare del tempo, Antonio ha compreso l’abnegazione totale che mettevo nel lavoro. Si è così instaurato un rapporto forte, fondato sul rispetto reciproco”.

A livello pratico, in cosa consiste il tuo lavoro?

“Cerco innanzitutto di sgravare il più possibile Antonio da tutti i tipi di stress che può avere. La vita di un campione non è fatta solo di cose belle; ci sono obblighi, tempi da rispettare, bisogna curare il rapporto con le aziende che collaborano con noi e prestare attenzione a tanti piccoli particolari fondamentali. In seguito, mi muovo continuamente alla ricerca di nuove strade e opportunità per provare a raggiungere altri obiettivi”.

Portinaro Baracco Martinelli 2019 MXGP of Trentino Pietramurata
Portinaro Baracco Martinelli 2019 MXGP of Trentino Pietramurata

Da dove è nata la tua passione per il motocross?

“Non è mai stata una tradizione di famiglia, l’ho sentita viva dentro di me fin da piccolo. Ho disputato il campionato regionale lombardo per alcune stagioni, concludendo l’attività a 21 anni. Quando ho del tempo libero, salgo di nuovo in sella per provare le emozioni uniche che la moto sa offrire”.

Antonio ha ottenuto grandi risultati in pista e non solo. Al di fuori, infatti, è sempre più richiesto. Come avete fatto a crescere in maniera così esponenziale?

“E’ stato un lavoro che ha richiesto molto impegno e un sacco di energie, ma i sacrifici alla fine pagano sempre. Abbiamo avvicinato brand prestigiosi, siamo andati in televisione, in radio, sono stati prodotti un film ed un libro. Abbiamo creato degli standard che hanno qualificato ancor di più l’ambiente del motocross. Siamo riusciti a crearci uno spazio in un Paese da sempre ricco di eccellenze. Credo che siano state superate le più rosee aspettative”.

Ci puoi raccontare qualcosa in più sulla realizzazione del libro?    

“Certo. All’inizio non è stato semplice convincere Antonio; era convinto che sarebbe stato più corretto produrlo a fine carriera. A poco a poco, ha compreso che tutto ciò si sarebbe potuto fare anche durante la vita sportiva. Così ho pensato a qualcuno di molto vicino a lui che avrebbe potuto scriverlo concretamente; ho contattato Lorenzo Resta e Stefano Taglioni, che hanno subito accettato di farlo. Ne è venuto fuori un successo incredibile, in grado di vendere più di dodici mila copie”.

Antonio Cairoli Alberto Martinelli 2018 MXON USA
Antonio Cairoli Alberto Martinelli 2018 MXON USA

Cairoli ha dimostrato in questi anni di essere un fuoriclasse assoluto. Cosa vedi in lui di speciale che lo distingue dagli altri?

“In primis il modo che ha nell’interpretare la vita. Ha la capacità di vedere oltre, di possedere percezioni innate che gli permettono di comprendere le situazioni. E’ qualcosa di fantastico. Non a caso, parlando con il Manager di Valentino Rossi, ho riscontrato analogie incredibili, degne di questi due campioni”.

Antonio può vantare un seguito di tifosi non indifferente. Qual è il legame che sente con i suoi supporters?

“E’ certamente qualcosa di intenso, come riprova un fatto accaduto l’anno passato durante l’EICMA. Dopo tre giorni a Milano, arrivò all’ultima sessioni di autografi particolarmente stanco. Nonostante ciò, rimase un’ora in più rispetto a quanto concordato pur di soddisfare le persone che avevano fatto molti chilometri per vederlo. Concluso quell’ultimo momento dedicato ai fans, in macchina mi disse che non se la sentiva di andar via con tutta quella gente presente solo per lui. Un esempio che mette in luce la sua bontà d’animo”.

Che bilancio fai di questo decennio?

“La valutazione complessiva è assolutamente positiva; si è creata un’armonia generale che mi permette di lavorare al meglio. Il merito è anche di Antonio che mi ha sempre dato carta bianca, permettendomi di esprimere fin da subito il mio modus operandi. All’inizio c’è stata una fase di rodaggio, ma con il tempo le cose hanno preso la giusta piega, dandoci la possibilità di ottenere grandi risultati”.

Antonio Cairoli 2019 MXGP of Portugal Agueda
Antonio Cairoli 2019 MXGP of Portugal Agueda

Quali sono le tue aspirazioni per il futuro?

“Mi auguro di rimanere ancora a lungo con Antonio; una volta conclusa l’avventura nel motocross, mi piacerebbe vederlo affrontare qualche sfida su quattro ruote, data la sua particolare attitudine ai rally”.

L’intervista si conclude con una frase che offre un’idea concreta sulla passione di Alberto verso il suo lavoro e sull’affetto che nutre verso il campione siciliano.

“Mi reputo una persona molto fortunata. Poter fare della propria passione un lavoro, è una cosa che non capita a tutti. Per di più, da molti anni a questa parte, ho il privilegio di poter seguire il pilota simbolo del motocross mondiale. Ogni tanto faccio ancora fatica a crederci, poi comprendo che è tutto vero e riprendo a perseguire sogni ed obiettivi, che reputo i motori della vita”.

Intervista by Matteo Portinaro

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