Sul tracciato di Neuquén, in Argentina, è andata in scena la prova d’apertura della stagione 2019. L’andamento della gara ha rispettato le attese della viglia, con Cairoli e Prado a farla da padrone nelle rispettive classi.
MX2
La manche d’apertura della MX2 è vissuta su un monologo del campione in carica. Prado ha preso fin da subito il comando delle operazioni, gestendo la manche senza mai forzare oltre il necessario. Alle sue spalle Tom Vialle ha mantenuto la piazza d’onore per poco; infatti, il francese si è visto scavalcare dal duo Jacobi–Vlaanderen. Nel frattempo si è fatto sotto Thomas Kjer Olsen: il danese ha realizzato una serie di sorpassi che gli hanno permesso di collocarsi alle spalle del battistrada. Nelle battute conclusive il tedesco Henry Jacobi si è difeso bene dal forcing attuato da Calvin Vlaanderen. Il pilota Honda ha tentato di guadagnare l’ultimo gradino del podio, ma non è riuscito nell’impresa. Prova sfortunata per il veneto Michele Cervellin, caduto al primo giro e autore di una rimonta che gli ha permesso di racimolare solo tre punti iridati.
In Gara 2 si è assistito ad una fotocopia di quanto accaduto nella frazione inaugurale. Prado è scattato come un fulmine, balzando in testa al gruppo. L’iberico ha allungato fin dalle prime tornate, mantenendo un margine di sicurezza nei confronti dei più diretti inseguitori. Dietro allo spagnolo si è installato nuovamente Olsen. Il danese si è mantenuto a cinque secondi dal battistrada, riuscendo a tenere a bada Mitchell Evans senza troppe difficoltà. Le posizioni si sono congedate già a metà gara e così l’interesse si è spostato sulla lotta per la quinta posizione, dove Jacobi è riuscito a prevalere su Jago Geerts, Ben Watson e Tom Vialle. Prado è passato nuovamente per primo sotto la bandiera a scacchi, assicurandosi il primo successo in stagione grazie ad una perentoria doppietta.
MX2 – GP Classification
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MXGP
Nella MXGP Cairoli ha messo le mani sulla prima manche stagionale. Nonostante la sfavorevole posizione al cancello, dovuta al ritiro nella manche di qualifica, il siciliano è scattato bene, guadagnando la terza posizione alle spalle di Lieber e Febvre. In meno di un giro li ha infilati entrambi, per poi allungare e piazzare l’affondo decisivo nella seconda parte di gara. Dietro il nove volte iridato ha concluso Gajser; lo sloveno ha avuto la meglio nei confronti di Febvre, rimasto secondo per lunghi tratti della frazione. Il transalpino ha provato a contrattaccare negli ultimi giri, ma non è stato in grado di replicare e si è dovuto accontentare della terza piazza. Gli azzurri Lupino e Monticelli hanno terminato a punti, ottenendo rispettivamente il dodicesimo e quindicesimo posto.
La manche di chiusura ha visto Tim Gajser agguantare l’holeshot. Il pilota Honda è stato poi rilevato in testa alla corsa da Romain Febvre. Antonio Cairoli ha avuto nuovamente uno spunto felice al via, tanto da piazzarsi alle spalle dei due fuggitivi. Dopo una fase di attesa, il pilota di Patti ha sfoderato due sorpassi nell’arco di pochi metri. Un gesto che ha annichilito le speranze dei rivali. A poche tornate dalla conclusione Romain Febvre ha dovuto abbandonare la manche a causa di una brutta caduta. Il gradino più basso del podio è così finito nelle mani di Jeremy Van Horebeek, terzo tanto nella manche quanto nel Gp. Il belga ha sorpreso tutti, dimostrando di essere ancora in grado di competere con i migliori. Cairoli è partito con il piede giusto, ma Gajser ha dato prova di non essere troppo distante dal nove volte iridato, terminando sempre a pochi secondi dal vincitore.
Il Gp d’Argentina si è chiuso con il doppio successo KTM. La Casa austriaca ha apposto la sua firma in entrambi le classi, riconfermandosi come team di riferimento nel Mondiale.
Articolo by Matteo Portinaro
MXGP – GP Classification
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