Nello sport è particolarmente diffuso il pensiero che una volta superati i 30 anni le prestazioni siano destinate a calare, costringendo un atleta a ridimensionare gli obiettivi.
Eppure sono molte le testimonianze che vanno a smentire questa tesi. Il mondo del motocross sta continuando ad annoverare in gara campioni non più di primo pelo, ma sempre in grado di mantenersi nelle posizioni di vertice.
Qualche tempo fa ho avuto la possibilità di incontrare Emilio Ostorero, sedici volte Campione italiano e leggenda di questo sport. Tra i tanti aneddoti raccontati dal “Leone di Avigliana” ho estrapolato il seguente pensiero: “Si dice spesso che dopo una certa età un professionista non abbia più le capacità per primeggiare. Per me è un’assurdità. Quello che fa la differenza è l’impegno che un pilota ci mette tutti i giorni in allenamento e, soprattutto, la voglia di continuare a stare davanti a tutti.” A dar credito a queste parole ci sono i fatti concreti. Le vittorie di quei campioni che, nonostante le molte stagioni sulle spalle, sono stati in grado di pervenire per l’ennesima volta al successo.
Nel 1991 Jeff Ward, giunto alla sua penultima stagione da professionista, si tolse la soddisfazione di imporsi nella prova di Oklahoma City. L’annata fu bersagliata da una lunga sequenza di errori e sfortune, ma l’alfiere della Kawasaki riuscì comunque ad apporre la sua firma su una tappa del Supercross. Dopo essere scattato nelle posizioni di vertice ebbe la meglio su Jeff Matiasevich, vincendo per distacco. A fine gara Jeff affermò che il suo segreto per restare competitivo risiedeva nella motivazione che portava dentro di sè. Fu l’ultimo acuto di uno dei piloti più longevi e vincenti della storia del Supercross.
Nel 2004 Mike LaRocco non fu da meno. Ad Indianapolis l’ex Campione National condusse una gara magistrale. Sempre in testa dal primo all’ultimo giro si mise alle spalle rivali ben più quotati di lui, come Chad Reed e Kevin Windham. Approfittando anche della partenza non perfetta di quest’ultimi, cercò subito di allungare nel corso delle battute iniziali. Dapprima respinse gli attacchi di David Vuillemin ed in seguito accumulò una manciata di secondi di vantaggio. Il margine guadagnato gli permise di aggiudicarsi l’ultimo successo in carriera. A 33 anni l’esperto Mike divenne così il più anziano pilota a vincere una tappa del Campionato indoor.
Il record di LaRocco venne superato un anno fa, grazie alla straordinaria performance di Justin Brayton. Il pilota Honda conquistò la prima affermazione in carriera a Daytona, luogo sacro per ogni appassionato di questa disciplina. Il main event fu condotto dall’inizio alla fine e ricalcò il successo conquistato dal precedente recordman 14 stagioni or sono. Una volta tagliato il traguardo Brayton lasciò andare tutta la gioia per un successo che pochi avrebbero potuto preventivare alla vigilia. A quasi 34 anni e dopo 131 gare, Justin colse un trionfo che lo consegnò di diritto nell’olimpo del Supercross.
Dopo il terzo posto conquistato a Detroit, ora gli occhi sono tutti puntati verso Chad Reed. Alla soglia delle 37 primavere l’australiano ha dimostrato di essere ancora nella condizione di centrare il gradino più alto del podio. E’ riuscito ad acciuffare la top 3 dopo due anni di assenza e questo ha rinfrancato l’animo del pilota di Kurri Kurri. Il tre volte Campione indoor non ha celato l’ambizione di sottrarre il primato conquistato da Brayton solo dodici mesi fa. Quest’ultimo rimane comunque da tenere sotto osservazione, dato che nella prima heat svolta al Ford Field Stadium è andato vicino al successo parziale. La vecchia scuola non ne vuole sapere di andare in pensione e almeno per il momento sembra avere ragione.
Articolo by Matteo Portinaro
Seguiteci sui nostri canali Social ufficiali – Follow US on:
[DISPLAY_ULTIMATE_PLUS]