Nel weekend di RedBud è stata ufficializzata la sede del Motocross delle Nazioni 2020: il tracciato selezionato è stato quello di Ernèe, in Francia.
Non è la prima volta che la pista transalpina viene scelta per ospitare l’evento più rinomato della stagione crossistica. Già nel 2005, infatti, aveva avuto la stessa occasione. Nel prossimo biennio ci aspettano quindi due edizioni in terra europea, prima in Olanda e successivamente in Francia. Situazione simile a quella del 2004/2005, con l’unica variante della pista olandese, che sarà Assen e non Lierop. Abbiamo colto la palla al balzo per rivivere quelle due annate, firmate da autentiche leggende del cross: Stefan Everts (in Olanda) e Ricky Carmichael (in Francia).
Nell’inferno di sabbia di Lierop si disputa l’ultimo atto della stagione 2004. Nonostante la mancanza degli Stati Uniti e di altri piloti di spicco, la gara si preannuncia comunque interessante. Il Belgio diretto da Joel Robert vuole riconfermarsi campione e parte con i favori del pronostico. Oltre a Stefan Everts, la squadra è composta da Steve Ramon e Kevin Strijbos. I padroni di squadra sono guidati dal CT John Van Den Berk e puntano al podio finale, così come il Team francese, che ha in Mickael Pichon il suo uomo di punta.
Scatta la prima manche e al comando va l’estone Tanel Leok, rilevato dopo poche curve da Marc De Reuver e da Stefan Everts. I due allungano subito sul resto del gruppo, facendo gara a parte. Il pilota olandese forza l’andatura, accumulando un margine di 7 secondi sul campione del mondo della MX1. Dietro di loro, intanto, rinviene fortissimo Joshua Coppins, che rimonta con grinta fino a portarsi in quarta posizione. Si giunge verso il finire della manche ed Everts incomincia ad accorciare il divario nei confronti di De Reuver. L’olandese è meno fluido nella guida e, nel tentativo di resistere agli assalti portati dal belga, incappa in una caduta che lascia strada libera al rivale. Il vantaggio sugli inseguitori è comunque tale da permettere a Marc di non perde altre posizioni. A vincere è così Stefan Everts, davanti a De Reuver e Coppins, che nel finale agguanta addirittura la zona podio, superando il finlandese Jussi Vehvilainen.
Nella seconda frazione è il fiammingo Strijbos a prendere il comando delle operazioni, ma dopo poco deve cedere il comando al transalpino Pichon. La gara ha pochi sussulti: il francese guida sul velluto e conduce la manche senza forzare più del necessario. C’è da rimarcare la prestazione di Strijbos, che tiene saldamente la piazza d’onore, nonostante alcuni problemi alla schiena. Ad animare la gara ci pensa Tyla Rattray. Il sudafricano, alla prima uscita con una 250, guida con maestria tra le profonde buche di Lierop, recuperando una mediocre partenza e concludendo ai piedi del podio. Pichon vince in scioltezza davanti a Strijbos e al sorprendente estone Juss Lansoo.
La terza e conclusiva manche è quella decisiva: il Belgio può contare su un vantaggio di 9 punti nei confronti dell’Olanda nella classifica provvisoria, ma deve fare attenzione a non commettere errori che potrebbero risultare fatali. Tutto ciò non si verifica, grazie all’ottimo spunto del Team campione in carica, che prende immediatamente la vetta del gruppo con Strijbos e Everts. Quest’ultimo ci impiega poco per balzare davanti al compagno di squadra. Pichon prova a farsi sotto, ma il poco tempo avuto a disposizione per recuperare le energie tra una manche e l’altra si fa sentire, anche per un campione di tale livello.
Ne approfitta così De Reuver, che lo infila e si mette in caccia di Everts. L’olandese ricuce il gap dal belga, tra il delirio del pubblico di casa. A dividerli c’è solo un secondo, quando mancano ormai poche tornate alla fine, ma Everts non commette la minima sbavatura, bissando il successo ottenuto in Gara 1 e riconfermando il Belgio come nazione più forte al mondo. Dietro la squadra fiamminga si piazzano l’Olanda e la Francia, che conclude a pari punti con Estonia e Sud Africa, ma in virtù del successo ottenuto nella frazione centrale da Pichon conquista il podio finale.
Appena 12 mesi dopo, è la Francia ad ospitare il Motocross delle Nazioni. Una gara attesissima, soprattutto per via del ritorno della squadra a stelle e strisce diretta da Roger De Coster. La grande cornice di pubblico presente ad Ernèe rende ancora più incandescente il clima. Il Belgio si schiera con lo stesso terzetto che l’anno precedente ha ottenuto il successo in Olanda, mentre gli Usa vantano tra le fila campioni del calibro di Ricky Carmichael, Kevin Windham e Ivan tedesco. Anche la squadra di casa parte tra le favorite al successo finale, grazie a tre piloti di assoluto valore, quali Mickael Pichon, Sebastien Tortelli e David Vuillemin. Le premesse per assistere ad uno spettacolo di assoluto prestigio ci sono quindi tutte.
Al primo start della giornata scatta come un fulmine Ricky Carmichael, mentre il beniamino di casa Mickael Pichon si intraversa, perdendo varie posizioni. Joshua Coppins si installa alle spalle del fuggitivo yankee, mentre Pichon con un moto d’orgoglio agguanta la terza posizione. Everts, intanto, è partito male e così non può duellare con Carmichael, in quello che alla vigilia era il confronto più atteso della giornata. Ricky gestisce la situazione fino al termine, vincendo davanti ad un ottimo Coppins e a Pichon.
In Gara 2 è di nuovo un americano a scattare dinanzi a tutti. Kevin Windham indovina lo start e precede Vuillemin e Philippaerts. Ben Townley è subito a ridosso di questo terzetto di testa e, nonostante una scivolata che gli fa perdere alcuni secondi, riesce successivamente a portarsi in vetta alla corsa, entusiasmando il pubblico presente. La guida del neozelandese è spettacolare e nessuno riesce a contenerlo. Dietro di lui, invece, ne succedono di tutti i colori: Windham cade due volte nel giro di poche tornate, stessa sorte capita a Tortelli, mentre Tedesco scivola e perde secondi preziosi. Townley, ignaro di tutto ciò, conclude vittorioso la manche, precedendo Vuillemin e Ramon.
Francia e Usa comandano la classifica provvisoria a pari punti, con il Belgio ad inseguirli da vicino. Quando prende il via della terza ed ultima manche è ancora Carmichael a scattare come un fulmine, ripetendo l’holeshot realizzato in Gara 1, mettendo così la squadra a stelle e strisce nella migliore condizione per vincere. Stefan Everts, invece, è incappato in una scivolata alla prima curva. Ciò fa svanire i sogni del Belgio di riconfermarsi per il terzo anno consecutivo campione. Nelle zone alte della classifica, ci pensa ancora il giovane Ben Townley a regalare emozioni, con sorpassi e staccate al limite. Si prende addirittura la testa della corsa, ma Ricky amministra la situazione, non concedendogli alcuna possibilità di fuga. L’americano si riprende la leadership e distanzia il rivale, che prova comunque fino all’ultimo a rendergli più difficile il successo di manche. Carmichael taglia il traguardo a braccia levate, sugellando un nuovo successo americano, che come nel 1988 vince in terra francese.
A distanza di più di un decennio, il fato ha voluto che Olanda e Francia si susseguissero nell’ospitare il Motocross delle Nazioni. Chissà come andranno a finire le prossime occasioni. L’unica certezza è che, in ogni caso, lo show sarà di prim’ordine, come testimoniato solo pochi giorni fa in quel di RedBud.
Articolo by Matteo Portinaro
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