Oggi interrompiamo la rubrica “Obiettivo Supercross” per festeggiare il 33° compleanno di uno dei più celebri assi del motocross del nuovo millennio, James ‘Bubba’ Stewart.
Era il 2002: il Supercross stava vivendo il passaggio di consegne tra Jeremy Mcgrath e Ricky Carmichael. Quest’ultimo, da ormai due stagioni, aveva scalzato dal trono “Showtime”, un pilota capace di vincere a ripetizione e segnare record destinati a perdurare per anni. All’improvviso, però, uno squarcio si aprì negli stadi americani.
Un lampo di luce inatteso e potente decise di prendersi la scena. Un ragazzo ancora minorenne di nome James Stewart Jr, in sella ad una Kawasaki 125, si palesò con forza inaudita. Guidava la piccola ottavo di litro con il vigore di un condottiero che ha in mente da sempre un solo obiettivo: la vittoria. Un pilota privo di mezze misure, con il polso destro collegato al cuore, voglioso di dimostrare in ogni istante di essere speciale.
James impiegò poco tempo ad entrare nei cuori degli appassionati, catturati fin dal primo istante da cotanto ardore. Un talento senza eguali, fermato da un solo vero limite: sè stesso. Errori, cadute e scivolate ne hanno intaccato il fisico e soprattutto la mente. Fortissimo in sella alla moto, fragile nell’animo. Quattro titoli indoor (divisi equamente tra la classe 125 e la 450), oltre a 2 challenge outdoor e 2 Motocross delle Nazioni rappresenterebbero un ottimo bottino di successi per molti. Lui, però, come in molti altri casi, nel bene e nel male, fa eccezione. Sì, perché si tratta di una persona dotata di un estro senza pari che avrebbe potuto scardinare qualsiasi primato.
Basti pensare che il più grande campione di Supercross di tutti i tempi, ossia Ricky Carmichael, ha pubblicamente affermato che James è stato il più veloce pilota al mondo in sella ad una moto da cross. Una dichiarazione che da sola rende l’idea di quanto talento avesse in dote Stewart.
Bubba, come veniva chiamato nell’ambiente, rimane ad oggi il più grande rimpianto nella storia del cross a stelle e strisce. Diventa spontaneo pensare al fatto che, se le cose avessero preso un’altra piega, adesso potremmo essere qua a scrivere ancora di sue vittorie e trionfi, di scivolate e rimonte furibonde, di numerose emozioni supplementari che chi segue questo sport non ha più potuto vivere.
Negli ultimi due anni, l’afro-americano ha affermato più volte di essere pronto ad un nuovo ritorno, ma i fatti lo hanno smentito, lasciandoci privi di un campione che ha cavalcato i tracciati americani ad un’andatura insostenibile per chiunque altro. E allora non possiamo che accontentarci dei ricordi, della magia delle gesta che in poco più di un decennio di attività è stato in grado di offrirci James Stewart Jr, leggenda indiscussa ed effimera del Supercross.
Articolo by Matteo Portinaro
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