Ancora una volta il nostro amico Matteo Portinaro ci ha inviato un suo pezzo, sull’imminente inizio della stagione 2018 del Monster Energy AMA Supercross Championship.
Manca sempre meno al primo start della stagione Supercross. Un 2018 che si prevede infuocato e ricco di duelli.
Abbiamo provato ad immaginare quali potranno essere le sensazioni dei campioni che si apprestano a scrivere nuove indelebili pagine del campionato più celebre del mondo del fuoristrada. Un libero arbitrio, certo, ma anche un’occasione per immedesimarci in questi grandi campioni che rischiano e lottano gara dopo gara per entrare nella storia.
La notte come ultimo momento di pace e solitudine dove potersi ritrovare, aggrappandosi ad un pensiero per divincolarsi dalla tensione crescente. Mesi di preparazione, di ricerca del limite, di sacrifici che ora aspettano un ritorno, un compenso, una vittoria che le possa suggellare, per dare altra benzina in corpo, magari proprio quando ce ne sarà più bisogno.
Il silenzio come mezzo per ricapitolare tutto, per un’ultima analisi interna, immaginando già la prima curva, un duello spettacolare, una fuga solitaria per mettere a tacere chiunque abbia trovato da dire. Chissà cosa starà davvero passando per la testa dei top rider, ma anche in quella di chi, pur non giocandosi la vittoria finale, spera di trovare il modo per mettersi in luce.
E allora abbiamo iniziato a fantasticare su molti di loro, partendo da Eli Tomac, il più veloce del 2017 ma anche quello che ha lasciato sul campo un titolo che ormai pareva più che alla portata. Una voglia di rivincita che dovrà placare con intelligenza, con astuzia, per cercare di non incappare nuovamente negli errori passati. Sguardo fisso verso il gradino più alto del podio, cosciente di doverlo fare assolutamente in questa stagione, testimoniando quella maturità a livello di gestione della gara e del campionato che tutti si aspettano da lui.
Si passa poi in KTM, con un Marvin Musquin desideroso di arrivare là dove il team austriaco si aspetta. La fine dell’anno gli ha riservato ottimi risultati, ma questo non basta. La casa europea ha riversato su di lui tutte le speranze di vittoria, dato l’addio del campione in carica Ryan Dungey. Un compito importante, quasi da non dormirci la notte, ma per il ventottenne francese è finalmente giunta l’occasione d’oro per far risuonare la Marsigliese negli stadi americani, compiendo un’impresa che solo Jean Michel Bayle è riuscito a realizzare nella classe regina del Supercross.
C’è poi l’uomo più atteso di tutti, quel Ken Roczen che da un anno cova una voglia di rivincita forte come il dolore che lo ha costretto per lunghi periodi lontano dalle piste. Il tedesco è reduce da un calvario che avrebbe fermato molti. Lui non si è arreso, ha stretto i denti e si è attaccato di nuovo al manubrio della sua Honda. Ha vissuto il 2017 con l’unico intento di tornare in pista. Chissà quanti pensieri gli staranno passando per la testa. Il momento tanto atteso è alle porte e non bisogna concedere la minima distrazione. Cicatrici sul fisico usate come controprova di non averla voluta dare vinta a niente e nessuno, come metodo per trovare una forza supplementare quando i muscoli chiederanno ossigeno e il braccio inizierà a martellare la testa per il dolore. Ken è pronto, non aspetta altro, mentalmente è come se stesse già correndo. La voglia di rivalsa, nonostante tutti quei segni sul braccio, potrà essere la vera arma in più di Roczen.
Ci sono poi i vari Cooper Webb, Jason Anderson, Blake Baggett e Weston Peick che potrebbero essere mine vaganti, colpi a sorpresa di un campionato Supercross che da sempre regala emozioni aggiuntive ad ogni gara.
E per finire c’è lui, quel Chad Reed non ancora al top della forma, ma ancora presente nonostante l’avanzare degli anni. L’australiano non potrà competere per il titolo, ma sicuramente starà solo aspettando di poter tornare a buoni regimi per testimoniare agli yankee che la tabella numero 22 può ancora dire la sua.
Ognuno di loro con la testa piena di sogni ed aspettative, magari con i propri rituali scaramantici prima di andare a schierarsi dietro al cancelletto, con la solitudine di un pilota e la vicinanza dei tifosi, pronti ad offrire un incitamento valido per non demordere, per svoltare il destino quando sembra già tutto scritto.
Piloti, certo, ma prima di tutto uomini con i loro punti di forza, le debolezze e le particolarità che ogni persona ha nella sua anima. Il copione del Supercross è pronto ad essere scritto. Buon Supercross a tutti!
Articolo by Matteo Portinaro
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