Dopo tanta attesa, sabato scorso il Supercross ha fatto ritorno in Italia. Il Pala Alpitour di Torino ha ospitato l’evento indoor più atteso dell’anno nel nostro paese.
Il capoluogo piemontese ha così preso in mano l’eredità lasciata da Genova, che per ben 35 anni ha visto susseguirsi i più celebri campioni della specialità. L’evento è stato organizzato da OffRoad Pro Racing, diretto da Alfredo Lenzoni che, coadiuvato da Paolo Schneider, ha dato vita a tutto ciò.
La manifestazione ha potuto contare su un ambasciatore d’eccezione quale Ricky Carmichael. L’americano ha deliziato la folla con alcune esibizioni degne di nota, nonostante la forma fisica non sia più quella degli anni d’oro. Passando ai piloti in gara, gli yankee hanno potuto contare su Justin Brayton e Cole Seely, mentre la pattuglia italiana ha annoverato tra le sue fila Angelo Pellegrini, Nicolas Lapucci e Morgan Lesiardo, unico pilota in gara con una 250. Non è mancata nemmeno una buona lista di altri piloti europei, come il transalpino Christoph Martin ed il britannico Joe Clayton.
Tra i riders più attesi alla vigilia non abbiamo citato Malcom Stewart, che avrebbe dovuto essere della contesa, ma una brutta caduta occorsagli nel corso delle prime prove libere lo ha costretto a dare forfait. Inizialmente si è parlato di una frattura del femore, ma nel corso delle ore successive l’allarme è rientrato. Un vero peccato per il pilota di colore, che sarebbe stato senza dubbio tra i protagonisti della serata.
I piloti del Freestyle hanno contribuito in maniera determinate alla manifestazione, offrendo uno show di prim’ordine che ha scaldato gli appassionati. La lista dei partecipanti è stata di altissimo livello: dall’iberico Edgar Torronteras, passando per Matt Rebeaud (in gara con una moto elettrica), continuando con Jarryd McNeil ed Axell Hodges, concludendo con la pattuglia azzurra composta Davide Rossi, Leo Fini e Max Bianconcini. Le loro prove hanno inframezzato le tre finali del Supercross, tenendo alta l’adrenalina e regalando emozioni supplementari agli spettatori.
La serata è iniziata alle 20, con la presentazione dei piloti, seguita dalla Superpole. Poco dopo il termine del giro secco di qualifica, ha preso il via il primo Main Event. La manche è stata monopolizzata dalla truppa a stelle e strisce, con Seely che ha ottenuto il successo, precedendo di poco Brayton.
Successivamente è andato in scena il Whip Contest: i numerosi trick hanno infuocato l’ambiente, lasciando tutti con il cuore in gola. Ad avere la meglio è stato McNeil, che si è messo alle spalle Hodges e Torronteras.
L’attenzione si è poi spostata sul progetto di crescita delle giovani leve italiane. I novelli piloti hanno realizzato un giro di pista, mentre Davide Degli Esposti ha spiegato nel dettaglio l’idea della Federazione, che consiste nel cercare di far progredire queste promesse del cross, specializzandole sui tracciati indoor.
La seconda finale ha riportato in pista le star del Supercross. In quest’occasione si sono invertite le parti rispetto al Main Event d’esordio: Brayton ha preceduto Seely, che a causa di uno start non impeccabile non è riuscito a riportarsi a ridosso del rivale. Ottima terza piazza per Pellegrini, che nel corso della prima parte della frazione ha tenuto bene il ritmo del vincitore.
Il Best Trick Flip ha visto il Freestyle essere nuovamente protagonista: in quest’occasione il premio come pilota più spettacolare è andato a McNeill. L’australiano ha messo in mostra il meglio del suo repertorio, dando prova dell’immensa classe che porte con sé in dote.
Il “one vs one” ha animato la seconda parte della serata, in attesa del rush finale. Nei vari confronti diretti che sono andati in scena, si è visto all’opera anche Ricky Carmichael. In sella alla fida Suzuki, non si è lasciato sfuggire l’occasione di vincere l’ultimo duello di questa sezione.
L’ultimo valzer di evoluzioni aeree ha fatto da antipasto al “King of Torino”, la gara che ha decretato il vincitore assoluto. Ancora una volta, europei ed americani si sono sfidati a colpi di salti mozzafiato, rimarcando una volta di più l’altissimo livello raggiunto da questa disciplina.
E’ poi giunto il momento più atteso della serata, quello del Main Event di chiusura: Morgan Lesiardo è uscito come un fulmine dai blocchi di partenza. Ciò gli ha permesso di mantenersi per alcune tornate nelle zone alte della classifica, prima di venire riassorbito a metà gruppo. L’attenzione è stata catalizzata dal solito duello tra Brayton e Seely. Quest’ultimo si è prodotto in un’entusiasmante rimonta che lo ha portato ad un passo dalla leadership. Gli sforzi di Cole sono però stati vanificati da uno spegnimento del mezzo meccanico, quando mancavano pochi giri alla bandiera a scacchi. Ciò ha permesso a Brayton di concludere la gara senza l’assillo del connazionale, divenendo così il re del Torino Supercross. Dietro di lui ha concluso Seely, autore comunque di una performance importante. A completare il podio ci ha pensato invece il transalpino Jimmy Clochet, vera sorpresa della serata.
Non è nemmeno mancata la ciliegina sulla torta: il freestyler Davide Rossi ha chiuso l’evento con un numero ad altissimo coefficiente di difficoltà, ovvero il “front flip”. Un giro della morte realizzato in senso contrario rispetto al solito, che ha richiesto una preparazione curata nei minimi dettagli. Tutto è andato nel migliore dei modi e, nonostante la caduta avvenuta poco dopo l’atterraggio, Rossi è riuscito nell’impresa di completare questo trick tanto atteso quanto temuto.
La buona cornice di pubblico ha infine tributato il giusto plauso ai piloti presenti, con la speranza che tutto ciò possa essere ripetuto negli anni a venire. L’augurio è quella di poter contare nuovamente su un appuntamento fisso come lo è stato per anni il Superbowl di Genova. La strada è ancora lunga, ma il primo importante passo è stato fatto.
Articolo by Matteo Portinaro
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